AstroBelvedere. Il Club del libro ha discusso “Novecento” di Baricco
Articolo e foto di Adriana Sabato
Si prosegue con il Club del libro ad esplorare mondi nuovi ed esistenze peculiari. Curati sempre dall’Associazione La Riviera, il cui scopo è quello di promuovere e diffondere la cultura nel suo più ampio significato, gli incontri si sono tenuti finora nella sede dell’Associazione Culturale AstroBelvedere, sita al civico 17 di via Florello Dini, nel borgo antico di Belvedere Marittimo. Nell’ultimo incontro, tenutosi sabato 30 settembre, sono state discusse tematiche inerenti la lettura del volume di Alessandro Baricco “Novecento”.
Si tratta in realtà di un monologo teatrale in cui viene narrata una storia avvenuta sul piroscafo Virginian negli anni tra le due guerre. Il piroscafo faceva la spola tra Europa e America, con il suo carico di miliardari da un lato, di poveri emigranti dall’altra. Novecento è un bambino nato sul piroscafo e abbandonato proprio lì dalla madre.
Il narratore è un trombettista che viene assunto sulla nave dove incontra il protagonista: Danny Boodman T.D. Lemon Novecento appunto, un pianista che possiede una tecnica strabiliante, capace di suonare una musica mai sentita prima, meravigliosa. Il talento di Novecento è sublime: attraverso la musica vive le emozioni dei passeggeri del piroscafo. Anche un pianista di fama mondiale, Jelly Roll Morton, dopo aver sfidato Novecento, è costretto ad ammettere la sua superiorità.
Un giorno un contadino si imbarca sulla Virginian; è un uomo che non aveva mai visto prima il mare e rimane impietrito davanti all’immensità dell’oceano. Novecento decide di fare l’esperimento opposto: lui, nato e cresciuto su quella nave, prova a scendere a New York. Tuttavia non ce la fa, e deve ritornare sui suoi passi. Questo rifiuto della terraferma simboleggia il rifiuto di Novecento per l’idea di crearsi dei legami e mettere radici nel mondo.
Il narratore infine scenderà a terra, pronto a farsi una vita. Anni dopo il narratore riceve una lettera: la nave Virginian è diventata inutile e bisogna farla affondare, ma Novecento si rifiuta di andarsene. Il trombettista proverà a convincere Novecento a scendere e vivere, ma il pianista è irremovibile: preferisce morire sulla nave, il suo vero unico mondo, piuttosto che cercare una vita diversa. (Fonte: Wuz.it)
Questo racconto è stato pubblicato per la prima volta nel 1994. Nel 1998 Giuseppe Tornatore ne ha tratto il film La leggenda del pianista sull’oceano con la colonna sonora composta dal Maestro Ennio Morricone.
Tanti gli spunti e le riflessioni dopo la lettura dell’agile volume. E tanta la voglia di condividere l’esperienza di lettura: l’incontro ha messo a confronto opinioni divergenti, ma anche opinioni concordi e questo dipende essenzialmente dal fatto che il gruppo è composto da personalità eterogenee, di diversa età e formazione. Da una parte c’è l’opinione dei giovani che evidenzia ovviamente un tipo di esperienza più limitata rispetto agli adulti e, al contrario l’esperienza di vita più consolidata degli adulti evidenzia il fatto di identificarsi anche con personaggi e situazioni.
E qui viene il bello: nel corso del confronto si creano dibattiti sempre più interessanti e stimolanti ma nel contempo si intrecciano anche relazioni e nuove amicizie. L’abitudine di incontrarsi per analizzare e scandagliare le imprese letterarie dei nostri autori e delle nostre autrici del cuore si è ormai consolidata ed è divenuto un appuntamento molto interessante. Il Club del libro o gruppo di lettura che dir si voglia gestisce una parte dell’organizzazione sui social e una parte dal vivo.