Nascita della divina incompletezza

Nascita della divina incompletezza

Articolo di Martino Ciano

Ti trovi nel bel mezzo di un nuovo giorno, eppure pensi che tutto scorrerà come ieri, ché ieri è sempre ieri e domani sarà sempre domani. Declinerai al presente sensazioni e azioni che hai già provato e compiuto, poi…

…no, non va così. Qualcosa di inaspettato ha spezzato la routine, tu sai cos’è ma non riesci a raccontarlo, prima di tutto a te stesso. Sdrammatizzi fumando una sigaretta. Ti basta accenderla, dare la prima boccata, inspirare ed espirare. Vai avanti così fin quando non finisci… non ti ha lasciato nulla però, forse sarebbe il caso di cambiare tabacco.

Fa già caldo alle sette del mattino. Come è possibile?

C’è un’erezione mattutina che ti dovrebbe riconciliare con il tuo corpo, almeno con lui, invece è per te un segno scandaloso. Il vigore testimonia che sei ancora sottomesso all’incontrollato vitalismo. Hai fatto un sogno: una porta si apre, mille ombre fuggono. Sono veli neri trasportati da un vento misterioso, si raggruppano intorno a te, cantano e sbraitano, non capisci se ti stanno salutando con gioia o ti minacciano. Eruttano suoni, non conosci la loro lingua, ma intuisci… almeno credi.

Sono le sette del mattino. Fa già caldo… com’è possibile?

Ti viene in mente una frase: delle parole puoi dire ma non dirne. Dovrebbe essere di un tale che si chiamava Wittgenstein, ma non ne sei convinto. In questo momento sei scollato e scollegato, persino dalle citazioni. Come vedi non puoi risolvere ancora nessun enigma, né dire cosa sia capitato, ché da quel buco nero chiamato inconscio esce l’indomabile, il non conoscibile, la prima e ultima tentazione, anche un’erezione. Domandati solo questo: anche oggi, come ieri, vuoi vivere o morire?

Fai colazione. Il lavoro ti attende. Per un attimo hai avvertito una divina incompletezza. Ogni mattina risorge e tu vorresti essere più inconscio che conscio di te, ma forse questa è una qualità che appartiene solo agli dei che possono cercare in loro la fonte d’ogni creazione, d’ogni pensiero, e possono rispondere a tutti i perché. Tu invece sai che aprendo gli occhi vivrai un sogno che ti sembrerà reale e quando li chiuderai non ci sarà più oggetto.

Senza il soggetto non esiste l’oggetto… così ricordi.
Sono le sette del mattino e fa già caldo… pensa a quell’erezione, ché da lì è iniziato tutto.

Post correlati