Santa Maria del Cedro. Nasce “Casa-La grande bellezza”

Santa Maria del Cedro. Nasce “Casa-La grande bellezza”

Articolo di Letizia Falzone

In questa stradina ancora autentica e popolare, fare quattro chiacchiere col dirimpettaio viene spontaneo. È su questa socialità che punta Francesca Mazza, presidente di C.A.S.A. – La grande bellezza. Ed è sul Centro storico di Santa Maria del Cedro che crede, come base e sede della neonata associazione.

L’associazione culturale è stata fondata con lo scopo di valorizzare il territorio. Ha come obiettivo primario la diffusione dell’arte e della cultura con la promozione di conferenze, convegni, concorsi, reading poetici e letterari, incontri con autori, presentazione di libri.

Composta da persone legate al mondo culturale in diversi modi (scrittori, appassionati, giornalisti, artisti, organizzatori di eventi e molto altro), i soci fondatori invitano il pubblico a sedersi e parlare di arte, proporre progetti, dando visibilità a giovani talenti della zona.

C’è necessità di un rinnovamento culturale, senza il quale per questo territorio – al di là di ogni possibile ripresa materiale – non c’è futuro, almeno non un futuro desiderabile per chi lo erediterà, ossia le generazioni a venire.

Mai come adesso, infatti, la bellezza della letteratura e di ogni arte espressiva fungono da terapia. Il fine primario di C.A.S.A, quindi, è quello di dar vita a nuovi progetti culturali per combattere l’isolamento, il dolore e le difficoltà nei quali siamo precipitati in questi ultimi anni.

“Metteremo a disposizione di tutti, la bellezza dell’arte, della scrittura, della letteratura, in sostanza della cultura, più che mai balsamo e simbolo di consolazione, riflessione e distrazione. – afferma Francesca Mazza – Io e l’intero consiglio direttivo crediamo che si possano raggiungere ambiziosi traguardi solo con la vostra collaborazione, le vostre idee, i vostri suggerimenti e commenti. Siamo certi che lavorando insieme possiamo far crescere la nostra associazione in partecipazione e competenza.”

Riscoprire la cultura non è facile, richiede un abbandono, una trasformazione, anche solo l’idea che per rinascere bisogna allontanarsi e poi ritornare, magari con la mente sgombra, ripulita, riposata, pronta a riconquistare, plasmare, raggomitolare, commentare, riallacciando di nuovo, come se il passato fosse sempre presente e il futuro un’idea da costruire. Avvicinarsi alla cultura significa iniziare a respirarne il profumo, l’aroma, lasciarsi invitare da quelle voci che si prodigano intorno a noi per alimentarla, farla vivere, amare.

La cultura non illude, fa conoscere, impone visioni vere e sincere, costringe a guardarsi dentro per osservare più in profondità la verità che abbiamo di fronte. Chi ama la cultura ama la vita nella sua compiuta identità, la fa vibrare in ogni suo spazio, nella sua sottile tenerezza e nella sua dirompente attualità. Quando capita di incontrare la cultura devi fermarti e ringraziarla, aiutarla, proteggerla, devi farle capire che ci sei anche tu, pronto a soddisfare, ad aiutare, a riportare in luce, a gettare nuovi ponti e nuove idee, là dove varie forme di solitudine esistenziale costringono l’uomo a una recidiva prigionia umana e morale. Quando entri nel cuore della cultura non puoi fare a meno di amarla, di sentirla anche un po’ tua, amica e amante di momenti ridondanti, in cui le parti si confrontano e si ricompongono e la vita torna a pulsare di nuove verità e di nuove incongruenze, ma sempre attenta a non dimenticare nulla di quello straordinario mondo della conoscenza umana in cui ogni cosa si trasforma, anche quella più brutta, quella che esiste per dimostrare che la forza della bellezza supera di gran lunga la tentazione del male. Nell’amore per la cultura tutto si rinnova e riprende forma, è nella cultura che viene fuori l’anima di una nazione che ha un grande bisogno di ritrovarsi.

Comuni valori di riferimento ma, soprattutto, la forte convinzione che la diffusione della cultura costituisce premessa indispensabile per la crescita civile, sociale e politica di ogni comunità.

Nomi soci fondatori: Francesca Mazza, Antonio Grosso Ciponte, Gaetano Bruno, Sergio Gimigliano, Antonino Perrotta, Consuelo Rizzo, Angelo Benvenuto, Giovanni Amoroso, Adelina Magurno.

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