Pillole e microchip per aspiranti influencer

Pillole e microchip per aspiranti influencer

Articolo e foto di Martino Ciano

Questa presunta libertà di essere e di rimanere ignoranti, di farci bastare il “sentito dire” o l’opinione degli influencer che ci collocano in un settore preciso: nella categoria del consumatore obbediente. Ci piace infrangere la regola della responsabilità; che sia una guerra o una campagna di beneficenza, siano gli altri a suggerirci cosa commentare, come attraversare i momenti bui o belli della vita, siano i “dotti funzionari del sistema” a guidarci.

Mentre regrediamo alla nostra adolescenza, in cerca della solitudine godereccia e del piacere a intenso e breve consumo, costelliamo di immagini scattate in serie il cammino; torniamo a casa delusi, soli, incompresi, un po’ più moralisti e sempre meno liberi di agire per davvero. L’impotenza diventa la nostra marcia in più. Nella nostra visione periferica si sono fermate immagini pubblicitarie. Di notte sogniamo veloci fotogrammi, o parole tradotte in diapositive che da qualche parte abbiamo incrociato. Non sappiamo chi siamo; dialoghiamo attraverso una nutrita lista di citazioni.

Chi sono? Si chiede ciascuno di noi, vagando per strada come un ebete in preda a un attacco di letargia. 

Intanto, scorrono i tempi migliori e quelli peggiori, dimentichiamo tutto e ricordiamo solo frammenti, attimi che si incastrano in mente come un proiettile che fa esplodere i neuroni. Mentre deflagriamo e ci diamo in pasto alla “pazzia contemporanea”, che si alimenta con calmanti sintetici e libri motivazionali, ecco che la salvezza, per alcuni, si nasconde in un ritorno alla Natura o a Dio, alla povertà assoluta o alla decrescita felicemente dannata.

Eppure, da un luogo del mondo, da un laboratorio neanche tanto segreto, tant’è che è dotato anche di un ufficio stampa, è partito un annuncio: “è andata a buon fine l’operazione di innesto di un microchip nel cervello di un uomo”. Il tizio-cavia, con sguardo vivo e gioia da vendere, è riuscito a muovere la freccetta di un mouse con la sola “forza della mente”

Segnate bene questa data: tutto ciò è stato proclamato il 20 febbraio 2024. D’accordo, il paziente a cui è stato applicato il microchip ha gli arti paralizzati. È una cosa meravigliosa, perché la tecnologia lo aiuterà, almeno un po’, a vivere meglio, a sopportare il suo dramma.

Ma siamo sicuri che le cose non evolveranno in peggio? Come insegna la storia, la scienza può fare miracoli, così come l’uomo è capace di creare orrori. 

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