Luci di fine anno
Articolo di Martino Ciano già pubblicato per Zona di Disagio
Queste luci che rendono ancora più buie le strade, mentre ombre sfilettate si addensano sull’asfalto.
Osservo tra questi platani piccole gioie, sorrisi di bimbi che con occhi trasognati si lasciano trasportare dal desiderio, da regali impacchettati con aria e polvere di stelle, mentre gli adulti scrivono lettere immaginarie e incendiano il cuore. Volesse Dio che qualcosa si realizzi, ma tutto è immobile, con un piede nella fossa.
In tv sfila la guerra vicino al panettone, mentre un torrone richiama alla mente un razzo, se gli dai un morso salti in aria. Purtroppo non è un gioco, ma una libera associazione di tensione e di autodistruzione. Sa di sangue la Terra, di terrore a lume di candela. L’inverno è arrivato in ritardo. Pazienza, è già nel cuore e ha ibernato la malinconia, ghiacciato il dolore. Ancora si sente dire in giro che Dio è morto, per me è vivo e vegeto, proprio perché c’è un vento di umana disperazione. Lui si manifesta così, tra violenza e brutalità, ché a Lui piacque accendere una fievole luce tra spesse tenebre, poi furono le bestemmie a reggere le colonne dell’universo, buone e cattive azioni sostenute dal pregiudizio, beffate dalla cieca volontà.
Mentre giornalisti con aria da agenti commerciali snocciolano cifre e percentuali di crescita al ribasso, mentre ogni categoria dello spirito si infrange contro la merceologia, vedo ancora il sorriso dei bimbi che rincorrono il futuro tra le ombre. Suona una zampogna, disturba e spaventa come un lamento. Seguo e guardo lo zampognaro, ha un viso da ultimo uomo sulla terra, mentre in tv annunciano una crescita per il prossimo anno; oh, ingenuo tentativo di fare i conti in tasca al destino, volesse Dio la crescita del reddito pro-capite, perché poi verrà un altro Natale da spendere.
Ombre che divorano ombre, mentre la luna si specchia tra le onde alte del mare. È gravida e banale questa promessa di opulenza, sa di vendetta ogni sorriso, un giorno come l’altro sarà riempito di stucchevolezza, dopotutto servirà.