L’anno capovolto. Simone Innocenti e il Capodanno delle rivelazioni

Recensione di Martino Ciano già pubblicata per Gli amanti dei libri

C’è una clessidra e forse è lei la vera protagonista di questo romanzo, più di coloro che disquisiscono, che si raccontano, che provano a camuffarsi tra saluti di rito e cortesie ipocrite. Ma chi sono loro? Sono amici che si ritrovano in una villa per festeggiare l’arrivo del nuovo anno, per gettarsi alle spalle le ansie dei trecentosessantacinque giorni trascorsi. Ma non sempre le cose vanno come dovrebbero, c’è sempre quella imprevedibilità che gli esseri umani non tengono in considerazione, convinti di essere padroni del tempo e del mondo che li circonda.

L'anno capovolto. Simone Innocenti

Simone Innocenti scrive un romanzo corale, in cui ognuno è convinto di poter tenere a bada i propri segreti. Ogni invitato a questa festa delle illusioni pensa di riuscire a mantenere sul volto una maschera, invece ognuno si sottomette all’umore dell’altro, cercando di accaparrarsi la scena. Il tema del libro dello scrittore toscano è sicuramente la finzione, questo potere che l’individuo utilizza per ingannare il suo prossimo. Le sottigliezze narrative usate da Innocenti mettono in primo piano i tratti psicologici dei personaggi, il velo di ipocrisia che dovrebbe essere una sorta di corazza protettiva.

Ci sono verità che non possono essere dette, trame che non possono essere scoperte. Ognuno porta con sé i propri segreti e cerca di assolversi dalle colpe, ricucendo uno dietro l’altro i brandelli del passato. Così l’ultima sera dell’anno diventa il momento perfetto per tracciare dei bilanci, ma anche per piangersi addosso. Ogni confessione è ammessa, purché abbia la forma di un’arringa difensiva tramite cui giustificare i propri peccati.

Tra i personaggi che Innocenti fa comparire su questo palcoscenico, c’è chi si sente un fallito, chi cerca conforto nello studio delle costellazioni, chi ordisce piani per diventare ricco, chi si illude che la propria vita sia perfetta, chi con cinismo risponde a ogni difficoltà, chi vuole far credere che il suo disprezzo verso tutti sia solo un modo scherzoso per sdrammatizzare la propria inadeguatezza, chi è pronto per la vita monastica.

Solo l’arrivo della mezzanotte del nuovo anno metterà tutti d’accordo. In quale modo? Logicamente, questo dovrete scoprirlo leggendo il romanzo. Dal canto suo, Innocenti ci mette davanti a personaggi disillusi, pronti a ingannarsi a vicenda pur di non svelare la propria personalità. In questo caso, l’intimità non diventa un momento di liberazione dalle convenzioni sociali, ma una lotta tra finzione e realtà. Ma come detto all’inizio, c’è una clessidra che oltre a rendere visibile lo scorrere del tempo, è anche capace di dare qualità al suo incedere… ma il risultato è sempre lo stesso: Crono divorerà i suoi figli.

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