La questione del Novecento. Una rassegna letteraria per parlarne
Articolo di Nicola Vacca
Il Novecento non lo abbiamo lasciato alle spalle. È ancora qui con noi e abbiamo il dovere di leggere tutte le sue contraddizioni. La cultura è il modo migliore per interpretare tutti i movimenti che ci coinvolgono del cosiddetto secolo breve. Ecco questa nostra rassegna che parte dal Sud del Novecento nel nome della cultura dei testimoni. Una narrazione che passa per la letteratura e la saggistica e che suggerisce diversi punti di vista che ci appartengono.
Libri e autori che con le loro opere e idee tracceranno un bilancio del secolo scorso e daranno vita con le loro testimonianze a un dialogo serrato su tutte le questioni aperte che oggi abbiamo ereditato dal Novecento. Scrittori e saggisti importanti, ognuno con il proprio bagaglio. A noi non resta che ascoltarli.
Letteratura come vita, Storia come specchio di un divenire in movimento. In mezzo voci plurali che raccontano attraverso la loro esperienza il tempo che è diventato Storia. Senza la cultura non c’è memoria, senza memoria non sappiamo niente, non siamo niente.
“A Sud del Novecento” è una finestra spalancata sul nostro tempo in cui la conoscenza senza alcun pregiudizio fa sempre la differenza.
Con il Patrocinio del Comune di Gioia del Colle e della Città metropolitana di Bari, in collaborazione con la Comunità Fratello sole e La Librellula, l’Associazione Libertà e Giustizia “Vito A. Vinci” e la Biblioteca Liberi di volare “Rosa Protino Vinci”, parte venerdì 14 ottobre
“A Sud del Novecento… La cultura della rivoluzione”
Rassegna letteraria curata da me e Tonia Scarnera. Le presentazioni si svolgeranno nel Chiostro Comunale di Gioia Del Colle.
Si inizia con Piccoli inconvenienti prima della felicità (Les Flâneurs Edizioni), il nuovo romanzo di Luciana De Palma. Si parte proprio dal Sud del Novecento. È la storia di una donna che ha vissuto nello stesso modo in cui ha lottato per essere libera e per conquistarsi nel mondo difficile del suo tempo la sua fetta di felicità, affrontando con l’ago in mano tutti gli inconvenienti che la vita mostra, a volte essendo anche crudele.
Vivere è come nascere ogni volta che il destino impone il cambiamento.
Titina è una grande donna. Nella sua esistenza ha sperimentato che la vita ha una sola via di fuga e da quella non si torna indietro e che davanti agli imprevisti, che sono sempre tant,i certe volte bisogna sapersi ingannare e fingere di credere di avere abbastanza forze per affrontarli. E chissà che, facendo finta, le forze non spuntino davvero.
Lei è il personaggio riuscito, che difficilmente dimenticheremo, di un romanzo che racconta la vita autentica e tutto il suo vissuto che si tramanda nei doverosi esercizi della memoria. Il romanzo di Luciana lo attraversa tutto il Novecento, con i suoi squilli di rivolta e di rivoluzione.