La masseria fortificata Brienza
Articolo e foto di Andrea Basana
La città di Forenza, oltre a custodire all’interno delle sue antiche mura importanti ed interessanti testimonianze della storia e dell’arte lucana, è dotata di un cospicuo numero di antiche masserie, disseminate come stelle nel cielo tra le zone coltivate che si dipanano intorno al monte dal quale la città si innalza.
Tra il vasto numero di edifici, seminascosti dai dolci pendii collinari e dagli alberi, sorgono alcuni fabbricati davvero notevoli. La loro storia risulta molto antica e può esser fatta risalire, come si è più volte ipotizzato, all’epoca angioina. Questi edifici, costruiti a distanza regolare in una lunga concatenazione, erano tutti dotati di una caratteristica torre colombaia circolare che, come vuole la tradizione, tramite l’utilizzo di piccioni permetteva di inviare velocemente comunicazioni da Forenza alle vicine città e, conseguentemente, di ricevere da queste informazioni in tempi brevissimi.
Purtroppo, incuria e terremoti hanno infierito pesantemente su molte di queste belle costruzioni non facendole giungere ai nostri giorni; molte altre, invece, sono state pesantemente rimaneggiate. Alcune, tuttavia, si sono miracolosamente preservate: una di queste, oggi magistralmente restaurata, è nota con il nome di masseria Brienza.
Il piccolo edificio sembra essere uscito da un racconto di Tolkien. Infatti, dalla sua contenuta ma solida mole e dalla graziosa torre circolare ci si aspetta da un momento all’altro di vedersi affacciare un misterioso alchimista. Un tempo non vi erano le grandi finestre che attualmente vediamo, realizzate con probabilità tra il ’700 e l’800, ma da buon edificio fortificato erano presenti molte feritoie per la difesa, alcune delle quali ancora visibili. La struttura risulta di estremo interesse. Al primo piano vi è un grande ambiente con doppia volta a crociera dalle sobrie decorazioni, che dà accesso tramite una fiabesca scala, i cui gradini sono costituiti dalle stesse pietre della muratura aggettanti, alla torre circolare.
Qui, nel sottotetto, vi è un piccolo vano provvisto di sedile in laterizio dove trovava posto, in antico, l’addetto ai messaggi e in tempi più recenti la persona preposta alla segnalazione delle truppe incaricate della ricerca dei briganti. Queste masserie possiedono infatti una lunga tradizione legata a queste figure che si dice venissero ospitate e nascoste tra le loro mura. Gli edifici, grazie proprio alla presenza delle torri, potevano comunicare facilmente tra loro con segnalazioni luminose dando così l’allarme per nascondere i rivoltosi. Se l’edifico Brienza, come le altre costruzioni affini, non risulta così ricco in metratura, lo è invece in nascondigli, soprattutto al pian terreno, dove nicchie, botole e insospettabili anditi servivano ad occultare merci e persone. L’atmosfera che si respira al suo interno è pregna di storia, fascino e mistero, e suggestiona anche le menti meno romantiche.