Stefano Morabito: «Sogno di scrivere un best seller tradotto in molte lingue»

Stefano Morabito: «Sogno di scrivere un best seller tradotto in molte lingue»

Articolo di Clelia Moscariello

Stefano Morabito, di professione scrittore, è nato a Melito Porto Salvo, in provincia di Reggio Calabria, nel 1983, ma è romano d’adozione. Lo scrittore di origini calabresi, laureatosi in Letteratura, Musica e Spettacolo, coltiva contemporaneamente anche la passione della filologia moderna, inoltre, collabora con la Federazione Unitaria Italiana Scrittori, con cui avvia molteplici piani aventi lo scopo di valorizzare gli autori e di salvaguardare la proprietà delle opere d’ingegno. Nel mese di dicembre del 2014 viene pubblicato il suo primo romanzo “Non sempre le rose riescono a fiorire” da Europa Edizioni. Nel 2016 esce invece il suo sequel per Planet Book e si intitola “La Rosa è ancora viva”, il romanzo è incentrato sulla storia di Leila. La terza e ultima opera di Stefano Morabito, il saggio “Scrittori e proprietà intellettuale. Diritto d’autore e casi esemplari nella storia evolutiva della proprietà intellettuale” viene alla luce nello scorso febbraio, in esso, lo scrittore esegue una accurata disamina della proprietà intellettuale e mette a punto una sorta di manuale per indirizzarsi bene in tale contesto, evidenziando il sistema di principi giuridici orientati a proteggere il diritto d’autore. Io ho deciso di intervistare quindi il poliedrico scrittore per “Border Liber”:

1) Ciao Stefano, presentati pure ai nostri lettori.

«Amo definirmi un appassionato lettore a 360°, nel senso che divoro trame moderne dei più disparati generi come fantasy, thriller e mistery. Possiedo una spiccata predilezione per i romanzi distopici, ma non ho mai disdegnato né messo da parte i grandi autori classici del calibro di Pirandello, Manzoni, Verga e Calvino; per quest’ultimo nutro particolare riguardo perché sono affascinato dal suo modo di comporre e di fare letteratura. Probabilmente è stata questa passione a creare in me l’esigenza di scrivere, ad avviare l’input. Un po’ come una scintilla continua che accanto ad un liquido infiammabile è destinata ad innescare una combustione. Allora ho iniziato ad abbracciare il mondo letterario in ogni suo aspetto: ho scritto due romanzi, partecipato ad una serie di antologie nel periodo pandemico, avviato una produzione poetica, prodotto recensioni letterarie e cinematografiche, e uno dei miei ultimi lavori è stato un saggio sulla proprietà intellettuale».

2) Come nasce la tua passione per la scrittura?

«La mia passione nasce, oltre che come una naturale conseguenza della forte inclinazione per la lettura di cui ho accennato poc’anzi, dal percorso di studi e dalla formazione conseguita in campo umanistico; infatti, sia la maturità classica sia la laurea magistrale in Filologia moderna hanno consentito di ampliare esponenzialmente le mie conoscenze letterarie. A questo punto la passione per la scrittura è nata naturalmente ed è andata rafforzandosi sempre di più man mano che ogni mia produzione prendeva forma».

3) È la seconda volta che ho il piacere di intervistarti. Ci siamo incontrati, infatti, diversi anni fa, successivamente alla pubblicazione del tuo secondo romanzo “La Rosa è ancora viva”, pubblicato da Planet Book nel 2016 (a sua volta, sequel di “Non sempre le rose riescono a fiorire” uscito invece per Europa Edizioni, nel 2014). Pensi che sia cambiato il tuo stile?

«A mio avviso lo stile di scrittura non rappresenta una qualità fissa e statica, ma costituisce un fattore dinamico che accompagna l’autore lungo tutta la sua produzione spronandolo, di volta in volta, ad evolversi. In ogni opera, lo stile dovrebbe risultare più affinato rispetto alla precedente, perché nel frattempo lo scrittore ha approfondito altri argomenti, altre tendenze, può aver studiato altri modelli, o semplicemente non si rivede in quella tecnica e decide di cambiarla. Perlomeno io solitamente faccio così, tendo a cercare i punti deboli della mia scrittura per rafforzare lo stile ad ogni nuova produzione».

4) Di cosa tratta il tuo ultimo lavoro “Scrittori e Proprietà Intellettuale: Diritto d’autore e casi esemplari nella storia evolutiva della proprietà intellettuale” uscito nel 2022 e cosa ti ha spinto a scriverlo?

«L’ultimo lavoro è un saggio sulla proprietà intellettuale, nato da un percorso di studi iniziato con la tesi sulla Storia del diritto d’autore e proseguito con una serie di approfondimenti condotti alla FUIS (Federazione Unitaria Italiana Scrittori) che mi hanno portato a trattare in maniera dettagliata e minuziosa la condizione dello scrittore, del mondo editoriale e delle leggi che oggigiorno regolano la proprietà delle opere d’ingegno. Nello scritto, oltre ad un excursus storico attraverso il quale si traccia una linea evolutiva della proprietà intellettuale, vi sono numerosi approfondimenti sulle norme e modalità di tutela degli autori. L’opera si apre con una provocazione “Gli scrittori sono una categoria debole”; una frase sottile e pungente in cui, purtroppo, si celano profonde e scomode verità. Solo riconoscendo e accettando lo status attuale e le condizioni in cui versa la categoria si può stabilire un punto di partenza per un’analisi autoriale efficace. Modi d’agire poco lungimiranti, spesso indotti da un ego smisurato, aventi come scopo ultimo la famosa “pubblicazione ad ogni costo”, hanno portato ad un mercato editoriale saturo e di scarsa qualità, in cui la figura dello scrittore ha perso autorevolezza e prestigio. Lungo il tracciato sono anche stati esaminati alcuni casi esemplari in cui è possibile riscontrare una plateale violazione del diritto d’autore, proprio a dimostrazione di quanto la problematica sia radicale e profonda nella società e nel tempo».

5) A chi consigli di leggere, in particolare: “Scrittori e Proprietà Intellettuale: Diritto d’autore e casi esemplari nella storia evolutiva della proprietà intellettuale?

«Quest’opera nasce soprattutto dalla voglia, in quanto anch’io scrittore, di avere le idee chiare sul mondo della proprietà intellettuale e della sua regolamentazione. Proprio per tale motivo ho approfondito molti concetti e aspetti della Legge 633/41 che attualmente in Italia vige in materia di diritto d’autore. Nel testo ho cercato di esemplificare nel modo più chiaro possibile i concetti, perché credo che, conoscere i meccanismi che regolano questo mondo, possa essere d’aiuto a molti giovani autori, ma anche a chiunque, per i motivi più disparati, si ritrovi all’interno del mondo editoriale».

6) Tra i tuoi prossimi progetti rientrano anche altri libri?

«Naturalmente sì! Per il momento sto proseguendo con lo studio sulla proprietà delle opere d’ingegno e di conseguenza ne verrà fuori un altro lavoro. Sto anche riprendendo la mia grande passione per la narrativa e mi piacerebbe produrre un romanzo di genere; l’idea è già in cantiere, ma ancora va limata».

7) Rivelaci il tuo sogno come uomo e come scrittore.

«Di sogni ne ho tanti, alcuni molto ambiziosi, alcuni dettati dalle passioni; altri dettati dal momento. La cosa certa è che sono in continuo aumento, soprattutto man mano che qualcuno si realizza. Comunque un sogno in comune sia come uomo sia come scrittore potrebbe essere quello di scrivere un best seller tradotto in molte lingue».

Post correlati