Max Scuderi: “Il mio libro ‘Sono nato di domenica’ rappresenta la metafora della mia vita”
Intervista e foto di Clelia Moscariello
Massimiliano Scuderi, anche se preferisce farsi chiamare Max, è nato il 7 giugno 1970 ad Augusta, nella splendida cornice dell’isola siciliana, dove vive fino a sette anni fa. Max vive dal 2015 in provincia di Venezia dove insegna in una scuola primaria, all’interno dello splendido e suggestivo litorale veneziano. Dal 1999 è sposato con Elvira e ha due splendidi figli: Francesco di 22 anni e Giolinda di 13 anni. Oltre ad essere un insegnante, Max ha sempre coltivato la passione per il calcio, oltre che per l’ideazione e conduzione di svariati format televisivi. Infatti, da qualche anno conduce la trasmissione “Happy Show”, insieme al suo amico e collega, nonché concittadino, il prof. Giorgio Càsole. Ma Max Scuderi è anche uno scrittore, ha esordito infatti, come autore, lo scorso giugno, con il suo libro-debutto, “Sono nato di domenica. La mia vita sempre Happy”, pubblicato dalla casa editrice Dialoghi. Insomma, è difficile inquadrare e fotografare perfettamente un personaggio come Max Scuderi, perché, quest’ultimo, in concreto, non soltanto sa essere estremamente poliedrico, ma non si ferma proprio mai!
1) Ciao Massimo, parlaci di te, di chi sei e di cosa ami fare, insomma, presentati pure ai nostri lettori…
«Salve a tutti e grazie Clelia per l’opportunità che mi dai con questa intervista. Mi chiamo Massimiliano Scuderi, per gli amici Massimo e in arte Max. Sono nato ad Augusta in Sicilia, e il giorno 7 compirò 53 anni. Ho vissuto ad Augusta quasi tutta la mia vita, con una splendida infanzia e adolescenza e anche il resto, da adulto fino a sette anni e mezzo fa. Dalla fine del 2015 vivo ed insegno in una scuola primaria in Veneto, in provincia di Venezia, nel bellissimo litorale veneziano. Sono sposato dal 1999 con Elvira e ho due splendidi figli: Francesco di 22 anni e Giolinda di 13. Amo il mio lavoro con i bambini a scuola, ma la mia passione sono il calcio e lo spettacolo».
2) Ti sei dedicato durante la tua vita a diverse attività lavorative, sei conduttore Web, radiofonico, televisivo e direttore artistico di programmi e format di successo. Inoltre, oggi sei anche un insegnante e uno scrittore. Quale, tra queste attività svolte, senti più affine a te e ritieni ti rispecchi di più?
«Credo che insegnare sia bellissimo e anche se ho realizzato tardi questa opportunità lavorativa, credo che io sia maggiormente portato alla creazione di format sul Web, organizzare eventi di spettacolo, artistici in generale e da più di un anno mi sono sperimentato con successo anche in quelli letterari. Adoro anche presentare il mio primo e finora unico libro per poter trasmettere alle persone le mie passioni appunto, ma anche la mia vita “sempre happy” come il sottotitolo del mio libro, nella quale ho realizzato tanti piccoli sogni e tanti ancora ne vorrei realizzare».
3) Di cosa tratta “Sono nato di domenica” e cosa ti ha ispirato a scriverlo?
«Mi hanno ispirato dapprima i miei piccoli alunni veneti, a cui, per volere loro, raccontavo e racconto tuttora da tre anni le mie avventure e disavventure di quando avevo la loro età, e, cioè, nei meravigliosi anni 70 in Sicilia. Per loro, ascoltare quegli aneddoti è come ascoltare una favola e, così, mi sono deciso, durante l’ennesima ondata Covid-19 nel dicembre del 2021, di mettere su carta questi aneddoti, di lì è nato il mio libro “Sono nato di domenica” che rappresenta una metafora della mia vita. Ringrazio la casa editrice Dialoghi per aver creduto sin da subito ad un autore sconosciuto, debuttante, come me e, per di più, che si è presentato da loro con un’autobiografia, evidentemente è stato a loro chiaro che volessi trasmettere qualcosa ai miei lettori».
4) Perché i nostri lettori dovrebbero comprare “Sono nato di domenica”?
«Perché chiunque lo abbia letto (sono stati fortunatamente in tanti) ha sempre affermato di essere tornato indietro nei ricordi di un tempo, di un’epoca che purtroppo non c’è più e che noi bambini e ragazzi di allora, abbiamo avuto la fortuna di vivere. Nel mio libro si ride anche data la mia indole ironica, si riflette paragonando le due epoche che hanno tra loro 40 anni di differenza, si piange e ci si commuove con le poesie e alcuni momenti anche dolorosi della mia vita. La seconda parte, quella artistica personale, è poi descritta in terza persona come fosse un insieme di articoli giornalistici, ed alcuni lo sono davvero, dai quali ho estrapolato alcuni articoli sui miei tanti programmi Web e live che ho ideato. Approfitto anche di questa occasione per ringraziare l’amico, professore, giornalista e storico Giorgio Càsole che mi segue in tutto ciò che faccio ed è il mio grande “muso” ispiratore».
5) Chi ti auguri invece che lo possa leggere?
«Il target che può leggere il mio libro è vario. Chiaramente pensavo interessasse solo ai miei coetanei che hanno vissuto appieno quei tempi e alle persone più grandi di me che hanno avuto molta tecnologia e molte innovazioni in meno. Invece, devo dire che mi ha sorpreso il fatto che piace tanto anche ai bambini e i miei alunni ne sono una dimostrazione e testimonianza. Da rimarcare che il mio libro è stato scelto quest’anno come progetto narrativo per l’anno scolastico 2022-23 anche dai ragazzi della scuola media Salvatore Todaro di Augusta, e che, quindi, è stato comprato dall’intera scolaresca e dalle docenti che hanno poi preparato i ragazzi alla lettura, ai lavori con oggetto il libro e all’incontro con me che si è tenuto a scuola lo scorso 26 aprile e che è stato uno dei giorni più belli ed emozionanti della mia vita, perché quella era la scuola media dove ho studiato io e dove ha insegnato mia madre, che ormai non c’è più, per 30 anni a tante generazioni di studenti augustani».
6) Tra i tuoi prossimi progetti rientrano anche altri libri?
«Sì, il mio secondo libro, che poi doveva essere il primo, l’ho scritto più di 30 anni fa ed appunto doveva uscire l’anno scorso al compimento dei 30 anni. Si tratta di un diario del tutto ironico (che rispecchia la mia vera indole) ed è ambientato in un campo militare dell’Esercito che svolsi nel 1992 in Sicilia durante il mio servizio militare. Questo diario è ricco di divertenti aneddoti e simpatici retroscena, realmente accaduti, ma che ho voluto un condire ulteriormente con passaggi e situazioni a volte ingigantite dalla mia fantasia, eppure, ripeto, i fatti descritti in questo diario sono veramente accaduti. Il libro si chiamerà (lo dico a te per la prima volta in pubblico): “Diario di un campo militare-vizi e virtù dell’Esercito Italiano”».
7) Rivelaci i tuoi sogni come uomo e come scrittore…
«Il mio vero sogno è quello di condurre un programma tutto mio in televisione, anche se per un anno ho fatto questa esperienza con “Happy tv” mediante la gestione di un canale tv in chiaro nel 2015 dove registravo dei programmi dal vivo ad Augusta, preceduti sempre dall’annuncio iniziale della madrina, amica e ormai anche collega di rubrica tv, Mariagiovanna Elmi. Ho tante idee per format divertenti e questo è il mio grande sogno, tuttavia, credo di non aver avuto mai la giusta opportunità. Come scrittore, d’altro canto, sto realizzando già tutti i miei sogni, perché in meno di un anno (il libro è stato pubblicato il 30 giugno scorso) l’ho presentato nella mia città più volte, nella mia scuola, poi ad Acireale, Bologna, Pompei e Milano lo scorso marzo. In precedenza, tante opportunità del genere le avrei solo sognate. Qui, in Veneto, diverse volte dove vivo o insegno, ho fatto ulteriori presentazioni e il prossimo impegno è la mia partecipazione nel mese di luglio ad un’importantissima rassegna denominata “Libri in spiaggia” che si trova a Venezia al lido del Grand Hotel Deis Bans, in cui, ogni giovedì, per tutta l’estate, sarà presente un autore, io qui sarò presente fino al giorno 6 luglio, quasi come un “intruso”, tra tanti importanti scrittori veneti e, non solo veneti. Successivamente, il 4 agosto ad Agrigento al Kaos presso la casa natale di Pirandello, nella città scelta come capitale della cultura 2025 avrà luogo una altra presentazione di “Sono nato di domenica”. Quindi, te lo dico da scrittore: “più sogni realizzati di così!”»