Sognandomi mentre piove. Tre poesie inedite di Doris Bellomusto
Poesie di Doris Bellomusto. Foto di Martino Ciano
Stanotte mi sognerò bambina
con trecce nere e denti larghi
andrò in campagna a cantare,
la rosa riderà di me,
l’altalena dirà al ciliegio,
di non tradire i segreti che sa,
alle lucertole chiederò
come si vive senza una metà,
rinuncerò alla mela del peccato,
qualcuno mi dirà
qual è la meta del mio cammino,
ma io preferirò la brace nel camino,
mi fermerò a metà strada,
proseguirò da sveglia a camminare
seguendo nuvole, sentieri
desideri irrisori
e intanto il cuore batte il tempo
e il vento non mi chiama mai per nome.
*
Quando piove
penso a cose
note e lievi,
ai tranelli, agli inganni,
alle favole antiche,
ai baci sulle panchine.
Il mio cuore
trova sempre riparo
fra le viole e le rose,
ogni battito
è pioggia e menzogna,
somiglia a una formica
oppure a una farfalla
chiede briciole e luce,
e quando è stanco
morde e succhia
bugie.
*
Se non avessi sentito
rumore nel cuore
avrei dormito
come dormono i fiumi di notte,
avrei sognato
come sognano le volpi:
una preda tra i denti e il ventre sazio.
Se non avessi sentito
rumore nel cuore
avrei dormito
come dormono i ghiacciai,
avrei sognato
come sognano le rondini:
un nido lontano e cieli tersi.
Ma ho sentito
rumore nel cuore
e ho preferito restare sveglia
com’è sveglio il mare
quando c’è tempesta.