“Questo immenso non sapere” di Chandra Candiani
Recensione di Marco Ponzi
Ho letto “Questo immenso non sapere” di Chandra Candiani, Einaudi editore, regalatomi da un’amica. Di cosa parla questo libro? Questo libro non parla, evoca.
Non è un romanzo e nemmeno un saggio. Il titolo evoca qualcosa che tutti conosciamo, ovvero la nostra immensa ignoranza e ci indica una strada, una delle tante, che può essere quella di osservare la natura che, proprio perché è natura e contiene in sé un sapere ignoto agli uomini, sa tutto, si regola da sola, e lo sa senza aver studiato.
Si tratta di osservazioni, pensieri, meta-meditazioni, immagini, apprendimenti, anche insegnamenti senza la pretesa di voler apparire tali. L’autrice parla di sé ma lo fa in modo distaccato e raccontando della natura che la circonda (paesaggi, piante, animali) e poco degli esseri umani che, al giorno d’oggi, di naturale hanno ben poco, fatte le dovute eccezioni.
Queste riflessioni sembrano leggere ma, al contrario, stimolano la mente ad andare oltre. Ci sono riferimenti al buddismo, allo yoga e a pratiche a cui normalmente non si pensa. Ecco, questo è un libro di pensieri che pensano e il suo grande pregio è quello di essere stato scritto in modo molto spontaneo, e questo traspare.
Si apprezza la calma, la serenità e la ricerca di un benessere che risiede nell’immaterialità e, se ci si pensa, il benessere è immateriale. Quando si dice “sto bene”, lo si dice pensando a uno stato dello spirito, non di possesso. Almeno, questo è quel che accade a me. Se sto bene, il mio pensiero non va a quanti soldi ho accumulato ma a quanta felicità posso misurare, casomai fosse possibile. E sempre se ci pensiamo, non abbiamo bisogno di tanta concretezza fisica, ma solo spirituale. Alla fine, anche chi ha raggiunto l’agiatezza, ha bisogno di condividerla in qualche modo e la condivisione è anche immateriale, soprattutto immateriale, perché lascia delle memorie che non sono riferibili soltanto agli scontrini di una cena chic. Se si potesse dare un prezzo alla condivisione felice, quella che riempie il cuore, non basterebbero gli zeri perché nulla può comprare i momenti indimenticabili.
Il libro è di poche pagine ma sono dense, c’è una vena ironica molto rispettosa e ci sono molte citazioni provenienti da mondi che non conoscevo, saggezze antiche e proverbi cinesi. È raro trovare un libro senza trama che catturi l’attenzione. Questo è un libro agevole che andrebbe letto più di una volta e questa cosa è per me molto rara. Lo consiglio a chi si trovasse in una condizione di disagio, di dubbio, di crisi, di risposte che non arrivano. La soluzione c’è, basta cercarla aprendo la mente.