Il Paradiso per tutti e politicamente scorretto

Il Paradiso per tutti e politicamente scorretto

Articolo di Gattonero

Sarà capitato anche a voi…

O potrebbe succedere che al bar, in fila alla posta o in banca o in farmacia, o anche seduti su una panchina all’ombra di una quercia, o in sala d’attesa dal medico… insomma in qualunque luogo che inviti alla conversazione, esauriti tutti, ma proprio tutti gli argomenti dello scibile conosciuto… potrebbe capitare, dicevo, di parlare del paradiso.

Del nostro paradiso, genericamente definito occidentale, accettato da chi ci crede con sue proprie motivazioni, respinto da chi non ci crede con almeno altrettante altre motivazioni, sappiamo poco. Dovrebbe trattarsi di un luogo spazio/tempo vagamente definito dove chi ci arriva prega, canta, loda… per l’eternità.

Assistito amorevolmente da un esercito di angeli, dipinti dalla tradizione come biondi, capelli lunghi, lisci o a boccoli, occhi presumibilmente verdi o azzurri (non si riesce a vedere il colore poiché eternamente puntati verso l’alto), con visi e corpi vagamente femminili; e poi da puttini in odore di futura obesità, sostenuti da alucce da pulcino, che volteggiano ronzanti laudi e pettegolezzi, manco fossero zanzare.

Ma tutti assolutamente e rigorosamente asessuati.

Non uni- bi- o tri-, che darebbe la possibilità ai santi, ma anche ai beati, di passare piacevolmente il tempo che, come detto e risaputo, sarà eterno.

Né le sacre scritture né i vangeli né i racconti di chi ha visitato questo paradiso, dicono di qualcosa di alternativo alle preghiere, ai canti e alle lodi. È pur vero che non ci sono veti assoluti e conosciuti al trovare anime (già “anime” dà un senso di incorporeo che scoraggia in partenza) gemelle con cui trascorrere il resto… dell’eternità.

A meno di cambio delle leggi divine, senza poter divorziare e senza poter fornicare a piacere. A pensarci, anche per poco, sarebbero gatti acidi.

Quando un negozio, un medico, un professionista, un tecnico… non sono all’altezza delle nostre aspettative, una volta andati a vuoto i tentativi di messa in riga, l’unica soluzione è cambiarli, trovare altro che ci soddisfi, foss’anche a prezzo più caro.

Così ho provato a fare per il paradiso. Mi sono guardato intorno e ho trovato qualcosa di interessante: il paradiso islamico.

Per ottenerlo, a parte l’obbligo di essere credenti in Allah (akbar, ovviamente) e nel suo profeta Maometto, è sufficiente seguire gli insegnamenti coranici, e raggiungere una specie di buon punteggio con la loro osservanza.

Particolari bonus vengono assegnati a chi, in nome della fede, si fa saltare in aria facendo più vittime possibile tra gli infedeli (che siamo tutti noi, credenti o meno nell’altro paradiso); altri punti si acquistano rispettando il cosiddetto digiuno del ramadan (che poi: digiunare, non bere, non fumare, non assumere medicinali, non scopare, dall’alba al tramonto, con libertà di scatenarsi in tutto nelle ore notturne, a me pare un furto di punti; ma tant’è, così dice il loro vangelo e così sia).

Ai cosiddetti “beati” che ottengono l’accesso a questo paradiso, a parte le gozzoviglie che manco Trimalcione, c’è un punto che suscita particolare interesse: in paziente attesa e a disposizione totale di questi fortunati è prevista una schiera di Uri.

Come tutti sanno, si tratta di ragazze, giovani, bellissime e (nota da brillìo di occhi virtualmente libidinosi, quasi porcini) vergini. Altro che i nostri angeli…

Non solo, restano sempre con la stessa età, sempreverdi, e tornano vergini dopo ogni amplesso. Figure eteree, ma corporalmente e sessualmente ben definite. Sterili secondo una versione; secondo altra lettura possono figliare, fermo restando che dopo il parto si ritrovano con l’imene intatto. Queste Uri vengono assegnate ai meritevoli in base al “punteggio” ottenuto in vita (o in morte, come nel caso di quei simpatici kamikaze, affamati di figa tanto da morirne) e provvederanno a rendere l’eternità un’interrotta goduria.

In effetti ‘sta faccenda, passato l’attimo di entusiasmo e vista con occhi da vivo, mi mette un pochino timore. Ancora di più mi terrorizza il fatto che non ho trovato notizie di adeguamento dei “mezzi” a disposizione per fronteggiare un simile bend’Allah (sempre akbar).

Mettiamo che queste Uri, oltre a tutte le doti di bellezza e disponibilità loro attribuite, siano pure un pochino ninfomani, temo che la mia eternità durerebbe neanche un giorno… senza adeguati e costanti aggiornamenti. Che non credo siano elargiti da Microsoft; non aggiorna il mio antico windows 7, figuriamoci se aggiornerebbe un ritmo del genere.

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