Il Natale dei tanti natali

Il Natale dei tanti natali

Prosa e foto di Martino Ciano

C’era questo Natale da superare, da oltrepassare, da rendere vivo nel nome della tradizione e della continuità dei gesti. C’era questo mistero di nascita pura, immacolata, che avrebbe dovuto dare speranza. Qualcosa di impossibile in cui credere, l’ostacolo della ragione, il candore e l’innocenza di un presepe assemblato solo per non dimenticare. Cosa?

Avevamo lasciato il vino nelle botti; era diventato aceto. Avremmo voluto berlo insieme a coloro che da anni non c’erano più. Cari estinti, ex cari ancora vivi ma con cui avevamo litigato. Ci aveva percorso addosso per qualche ora la voglia di fare pace, di chiedere scusa, di perdonare e di essere perdonati.

Sgorgò in noi la malinconia, il ricordo della fanciullezza, la veloce discesa dal letto, la corsa verso l’albero, la ricchezza o la povertà dei doni ricevuti; abbiamo però deciso di non pensarci. Ci siamo rivolti a coloro che erano ancora con noi. Le uniche cose rimaste; il volto della mamma, della sorella, del fratello, del padre o dei nonni. Eravamo cresciuti, invecchiati tutti anno dopo anno. Sarà così per sempre?

Ci è venuto un pensiero d’amore; non l’abbiamo espresso. Era in noi il giorno chiamato Natale. Contavamo le ore, sarebbe passato senza sapere cosa fosse. Eravamo in attesa di qualcosa, ma a nulla sono servite le nostre attese. Abbiamo guardato nei nostri cuori; erano vuoti, solo lo stomaco reclamava la tregua. Abbiamo invocato pietà attraverso un sorriso; il cielo non ha risposto.

Post correlati