Il corpo. Cronaca di uno scontro

Di Martino Ciano

Nella ricerca spasmodica della felicità, non possiamo dimenticarci della maniacale cura del corpo. Cura che non tende solo alla perfezione dei dettagli fisici, ma che è anche forma linguistica. Proprio perché il corpo è mosso dalla gestualità, si instilla in noi, goccia dopo goccia, la necessità di imparare al più presto il significato di ogni movimento, postura o ammiccamento.

Così, le diverse parti del corpo non solo devono esprimersi secondo il giusto idioma, ma devono anche dialogare correttamente tra di loro, perché ogni arto e ogni cellula hanno un proprio linguaggio. Pertanto, il corpo è una Babele che Dio non può distruggere, tantomeno può disperdere i suoi costruttori, ma lascia che si disintegri.

Nella polvere sta la potenza e la debolezza di Dio. Dietro questo pensiero così bislacco e privo di pretese epistemologiche, tant’è che tutto potrebbe sembrare un insieme di parole prive di coerenza ma non di sensualità, sta invece il senso di un’esperienza raccontatami da una amante dei Selfie, ossia di quelle foto che riempiono la Home di Facebook o Instagram, che terrorizzano i perbenisti e che rendono felici gli onanisti.

Ebbene, alla fine di un amore durato dieci anni, questa donzella abbandonata e col cuore tormentato, ha riversato il suo dolore in pose plastiche, ben studiate, colorite da succinti abiti che hanno mostrato al mondo generose forme, e labbra carnose rese ancor più rosse da filtri digitali.

Ah che forza questi dagherrotipi che lasciano poco spazio all’immaginazione, mentre il fruitore diventa dispensatore di Like, Love and Ohhh. Sono queste simpatiche faccine per comunicare “Se t’avessi ti strapazzerei… di coccole”… e i Like, Love and Ohhh sono aumentati di giorno in giorno, finché il suo ex donzello si è ingelosito e ha iniziato ad escogitare di tutto per ritornare da Lei, perché “Mai l’avevo vista così sexy”.

Ma non c’è modo che loro tornino di nuovo insieme, perché Lei è diventata ingorda di Like e Lui la vuole come nelle foto che pubblica compulsivamente. Così, entrambi si sono innamorati solo di corpi di soli filtri.

Poiché non vi è lieto fine in questo fatto, si noterà solo uno scontro, moderno-modernissimo, dietro cui stanno significati arcaici che appartengono al corpo. Corpo con cui l’essere umano ha sempre giocato. Corpo temuto perché velocemente si degrada. Corpo denigrato dagli spiritualisti, esaltato dagli artisti manieristi, al centro dell’attenzione dei dietologi, nelle fissazioni dei culturisti e delle modelle. Che schifo avere un corpo e non saperne godere. 

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