Al cinema guardando “Grazie ragazzi”
Articolo di Adriana Sabato
Il teatro tende una mano al cinema e il cinema abbraccia il teatro con un Antonio Albanese meraviglioso attore dall’umanità profonda. Da subito ci siamo chiesti se potesse essere possibile una storia così – quella narrata nel film Grazie ragazzi con Antonio Albanese, Sonia Bergamasco, Vinicio Marchioni, Giacomo Ferrara, Giorgio Montanini, Fabrizio Bentivoglio, con la regia di Riccardo Milani – e se lo fosse realmente sarebbe un’ennesima conferma.
E da subito sappiamo che è basato su una storia realmente accaduta: ecco la conferma è arrivata e lo scorrere del film ci attrae sempre più incollandoci allo schermo! Una storia vera raccontata per la prima volta in un documentario svedese (i fatti erano accaduti nel 1985 a Kumla, non distante da Stoccolma) e poi diventato un film in Francia (Un anno con Godot) prende adesso la forma di una commedia italiana. Nel film Antonio Albanese interpreta la parte di un attore ridotto a doppiare film porno, cui viene proposto di tenere un corso di recitazione in un carcere.
E qui decide di mettere in scena Aspettando Godot, riuscendo a trasformare cinque detenuti in veri attori e ottenendo un successo che porterà l’improvvisata compagnia in giro per l’Italia.
Tante le domande che questo capolavoro riesce a stimolare. E non importano tanto le risposte quanto il giusto obiettivo che intende raggiungere: il cuore dell’uomo. Un essere che nella sua solitudine si trova a combattere nemici invisibili come l’incomprensione, l’ingiustizia, l’invidia, il pregiudizio, l’intolleranza… ma siamo tutti nella stessa barca.
Questo, Albanese ce lo insegna con la semplicità del suo sguardo che è anche lo specchio di una grande schiettezza umana e intellettuale; accanto alla splendida compagnia di attori e grazie al regista realizza, fino alla fine con il pubblico nel film e con i detenuti nella storia, una simbiosi vera e propria scatenando una sorta di liberazione di purificazione che riesce a scacciare dalla mente la rabbia, la tristezza e le frustrazioni.