Gelo. Adelphi pubblica il primo romanzo di Thomas Bernhard

Gelo. Adelphi pubblica il primo romanzo di Thomas Bernhard

Articolo di Martino Ciano

Adelphi pubblica Gelo di Thomas Bernhard. Dopo anni di irreperibilità, l’opera infatti era sotto il marchio Einaudi, torna in libreria il primo romanzo dell’autore austriaco, uscito nel 1963. La traduzione è stata realizzata da Magda Olivetti.

Un libro particolare perché ha una forma più classica; ancora Bernhard non aveva totalmente abbracciato lo stile del monologo ininterrotto, che il filosofo Gargani definì del “verso infinito”, nonostante ciò non mancano lunghi soliloqui e quella propensione al “resoconto” che ha fatto di Bernhard l’autore della ridondanza perturbante.

Tutto è incentrato sulla storia di un ex pittore che decide di appartarsi a Weng, paese montano isolato dal mondo, luogo in cui l’artista dà forza alla sua estrosità. A raccontare le vicende è un medico che, su incarico del fratello del pittore, seguirà le evoluzioni della malattia dell’eccentrico personaggio, lasciandosi però ammaliare dalla lucida follia del suo “paziente”.

La follia, l’arte, la malattia intesa come disfunzione psichica piuttosto che fisica o, ancora più sottilmente, come necessità dell’anima e come sintomo visibile di una ribellione interna, sono elementi di cui Bernhard riempirà in seguito i suoi romanzi.

Proprio lo scrittore austriaco, nel suo “I miei premi”, pubblicato sempre da Adelphi, dedicò spazio a Gelo, romanzo che divise la critica tra entusiasmo e orrore. Non ne uscì bene l’allora trentenne Thomas, che per un periodo decise di abbandonare ogni attività letteraria per dedicarsi al commercio di birra, viaggiando a bordo di un camion.

Detto ciò, non ci resta che leggere o rileggere, a secondo dei casi, questo gradito ritorno.

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