Francesco Presta. L’amico fragile. Diamante e la storia d’Italia

Francesco Presta. L’amico fragile. Diamante e la storia d’Italia

Recensione di Martino Ciano già pubblicata per L’Ottavo

Un quaderno che conserva una storia simile a un romanzo, ma che invece contiene una confessione che cambia la vita di Fabrizio. È questo fascio di fogli il vero protagonista del libro che attraversa un pezzo di storia d’Italia e che avrà la capacità di educare all’affettività un giovane ormai disilluso.

È difficile raccontare l’amore. È un sentimento di cui si abusa, che si descrive con troppi luoghi comuni. Francesco Presta, invece, preferisce usare il punto di vista della malinconia, dei ricordi, della costante rievocazione del passato, perché forse questo sentimento si palesa davvero quando tutto sembra irrimediabilmente finito. Ci si riconosce innamorati di una persona quando questa non è più al nostro fianco; quando il destino ce l’ha strappata, anche violentemente.

L’amico fragile è un incontro tra anime diverse, tra mondi in tensione. Nel quaderno che arriva tra le mani di Fabrizio, è contenuta la storia d’amore di Fabio e Claire. Lui è un ragazzo timido e impacciato che abita a Diamante, in Calabria; lei è una ragazza inglese capitata per caso, per una vacanza, nella cittadina del Tirreno cosentino. La storia è ambientata a cavallo tra 1979 e il 1980, anni in cui si respirava un’aria di ribellione, di tensione e di piombo.

Storia di uomini e storia di anime. C’è chi la storia la fa e chi la subisce. Ed è questo uno degli aspetti importanti del romanzo di Presta, porre l’amore come un ponte che unisce, che crea, che ridà ai corpi le proprie anime, che ridona agli uomini la propria umanità. Fabio è il fragile, ossia, colui che ancora subisce il fascino dei propri traumi e delle proprie paure, che prova a scansare l’amore di Claire. Ma anche Claire, nonostante la sua appartenenza a un mondo lontano anni luce dalla Calabria del 1979, si dimostra fragile davanti a questo ragazzo che ha fatto della semplicità e della bontà delle armi di attacco.

E in tutto questo, cosa c’entra Fabrizio e perché questo quaderno arriva nelle sue mani? Logicamente, questo dovrà scoprirlo il lettore.

Presta scrive un romanzo-scenografia che ben si incastona in quella narrativa creata per restare impressa nella mente di chi cerca storie con le quali riflettere. Non ci sono luoghi comuni, ma lo svelamento di un amore che è fatto di nostalgia, di forza di volontà, di voglia di donarsi. E poi c’è la Calabria, quella regione che nasconde anche ai propri figli la sua bellezza.

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