Federico Sinopoli. Storia massonica della P2. Tipheret

Federico Sinopoli. Storia massonica della P2. Tipheret

Recensione di Martino Ciano

Nonostante siano passati decenni da quando lo scandalo della P2 ha investito l’Italia, ancora rievocare il nome di questa Loggia e del suo “venerabile” Licio Gelli dà il via a fantasiose ricostruzioni storiche, in cui tutti i misteri della nostra nazione confluiscono, anche avvenimenti recenti.

L’Italia è una nazione strana, in cui la politica non è mai stata capace di soddisfare la volontà popolare di venire a conoscenza dei misteri che hanno caratterizzato la Prima Repubblica. Chiamiamola tattica, chiamiamola subdola strategia della tensione attraverso cui ogni partito politico può giustificare la propria estraneità ai fatti, tuttavia, da sempre, di certi lati oscuri del potere le masse non devono venire a conoscenza. Di qui il dubbio perpetuo di fronte al quale ogni persona si fa la propria idea e, soprattutto, va alla ricerca dei propri colpevoli.

Il saggio di Federico Sinopoli è un libro coraggioso, perché ricostruisce le vicende di questa Loggia, che prima dell’arrivo di Gelli aveva un secolo di vita e aveva lo scopo di propagandare le virtù del pensiero massonico, e che solo dopo diventò un corpo indipendente, con finalità completamente diverse da quelle del Grande Oriente d’Italia. Sinopoli non ha paura di fare nomi e cognomi dei vertici dell’élite del Goi che hanno protetto Gelli, mettendo in rilievo la volontà dei Liberi muratori di eliminare questa associazione sovversiva, che non aveva nulla a che fare con lo spirito della Massoneria.

Documenti alla mano, l’autore ricostruisce passo dopo passo quanto avvenne in quel periodo che va dal 1963 al 1981. Il primo documento che viene utilizzato da Sinopoli è la corposa relazione redatta dalla Commissione parlamentare presieduta da Tina Anselmi, che analizza tutta la questione nei minimi particolari. Ma il saggio parte con il discorso di fine anno del 1981 del Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, con cui faceva comprendere che la P2 non era la Massoneria e che questa Istituzione era altro rispetto a una Loggia che invece utilizzava quei simboli e quelle modalità per scopi sovversivi.

Ma il punto è proprio questo. Chi ha pagato di più a causa dello scandalo della P2 è stato il Goi, che da allora è diventato nell’immaginario collettivo una istituzione occulta votata alla sovversione e al controllo dello Stato. Altro aspetto importante, Sinopoli non difende l’istituzione per partito preso, in quanto iscritto al Goi, ma basandosi sui documenti e ammettendo anche che i complici c’erano e che senza gli allora venerabili Giordano Gamberini e Lino Salvini, Gelli non avrebbe potuto fare tanto.

Ciò rende il saggio di Sinopoli un libro che aggiunge un tassello importante nella vorticosa vicenda della P2, questo acronimo che ancora spaventa e che ancora pesa sulla storia della Massoneria italiana. Massoneria su cui si scrive troppo e male.     

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