I modi finiti. Il primo romanzo di Marta Fanello
Articolo di Redazione. Presentiamo il primo romanzo della scrittrice calabrese Marta Fanello. Il titolo è “I modi finiti”, pubblicato per la casa editrice Affiori
Di cosa parla il romanzo
Il 15 agosto del 2007, il piccolo Giona, di quattro anni, scompare durante un picnic. Dodici anni più tardi, lettere anonime e inequivocabili riportano di colpo a galla quella che sembra una vicenda ormai conclusa, minando gli equilibri di un microcosmo ormai consolidato, in una località del sud dal nome sconosciuto ma dai punti di riferimento nitidi.
È Tobia, fratello maggiore di Giona, ormai adulto, a ripercorrere gli eventi che hanno condotto alla sparizione, nel tentativo di mettere insieme i tasselli del mosaico che nasconde la verità, mentre Giona, in controcanto, narra la sua personale versione dei fatti. Ma la storia di Giona è riverberata in un alternarsi di punti di vista dalle voci di tutti coloro che, consapevoli o meno, in questa vicenda sono coinvolti: Glauco, padre dei due fratellini, che reagisce alla lettera col suo solito furore, incolpando Bianca; Bianca, che tenta di analizzare i fatti e rimettere le cose a posto; Viola, la sua migliore amica, che riscostruisce con razionalità e autocontrollo l’evoluzione degli eventi; Verdiana, che scorge in quella lettera un barlume di verità e non riesce a sopportare il dubbio che la attanaglia, fino al suicidio; don Nero, che non riesce più a fingere con se stesso e si trova costretto ad aprire gli occhi sul baratro; infine Giada e Celeste, che con la loro presenza-assenza tingono gli eventi di un’impronta indelebile.
Una storia che parte dagli anni ’80 e attraversa l’infanzia, l’adolescenza e l’età adulta dei protagonisti, mostrando una serie di chiaroscuri fatti di menzogne, tradimenti, paura, tenacia, amori ossessivi, e passando dal 2019 giunge al 2052, in una catena di colpe e omissioni. Una vicenda che si dipana tra passato, presente e futuro, con un realismo in cui c’è posto per la magia, la superstizione e il soprannaturale ma in cui la relazione tra gli eventi è dominata dal libero arbitrio. Un mistero che appare come un gioco enigmistico. Una sciarada in cui solo la corretta concatenazione tra gli elementi condurrà all’inaspettata soluzione.
Chi è Marta Fanello
Classe 1982, sono cresciuta in Calabria per poi trasferirmi a Bologna dove mi sono laureata in Lettere. Successivamente ho vissuto a Tours (Francia), città famosa per la gastronomia, e a Leicester (Regno Unito), dove ho conseguito un dottorato in Storia antica e (nota di colore per gli appassionati) ho assistito alla storica e inattesa vittoria calcistica del Leicester City guidato da Claudio Ranieri.
Attualmente vivo e lavoro a Vibo Valentia, e sono in attesa di un bimbo. Fin da giovanissima mi sono cimentata con la stesura di racconti e romanzi, risultando finalista al premio J. Prévert 2006 con la raccolta Storie di oggetti inanimati (Montedit), e aggiudicandomi il primo premio al concorso internazionale Naviglio Martesana 2008 con il racconto L’eclissi e il dirupo. Per Giulio Perrone editore, miei racconti sono apparsi nelle raccolte Estate in cento parole e Mai una tregua (L’Erudita), e ho collaborato alle antologie Pensieri di carta, Disavventure amorose (Affiori) e Giro d’Italia in 80 racconti.
Ho appena vinto il 54° premio Writers Magazine Italia con il racconto “Perdonare il fuoco” (presto in uscita sul prossimo numero della rivista WMI). I modi finiti è il mio primo romanzo.
Ho un blog: La strega dei libri e collaboro come recensore per Mangialibri