2084: Looking for Mister Bobot

2084: Looking for Mister Bobot

Prosa e foto di Napoleone Dulcetti

Così, mentre la cavalleria scappa via con il bottino
mentre pesto i brandelli rimasti, osservo
l’unghia incarnita e nera del mio pollice
cresce a dismisura e si incurva,
come la mia schiena piegata a raccogliere
gli scarti della razzia.
Sono solo, non è rimasto quasi niente
solo qualche pezzo di capanna e le budella coraggiose
di giovani rivoluzionari.
Io sono vivo, nascosto, respiro
mano nella mano con la mia codardia.
Qui, seduto sulle travi annerite di un vecchio riparo
penso ai giorni di guerra, quando ci si ammazzava ad armi pari.

Mancano, quei momenti di gloria della quarta guerra mondiale,
Godot arrivò, dopo tanta attesa
“Mai più ritornerò!” ci disse.

Così si concluse l’era del petrolio, l’era del web,
ripiombammo nel medioevo,
non ci sono più re, imperatori, dittatori,
solo gente a cavallo e poveracci a piedi,
chi ha il cavallo e un’arma preda, uccide,
chi ha le mani nude e nere scava, coltiva e raccoglie.

Si parla di un Mister Bobot
di un giusto che presto prenderà il potere,
un Signore più potente degli altri, che risolverà i problemi.
Così, mi nascondo ed esco
girovago per i villaggi vivi e bruciati
cerco brandelli da mangiare, paglia per dormire,
esco dopo le mattanze
vado verso sud, seguo sentieri nascosti:
Looking for Mister Bobot.

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