La conversione, ossia le trasformazioni dell’essere
Articolo di Fabio Petrilli. In copertina: “Vocazione di San Matteo” di Michelangelo Merisi da Caravaggio, Public domain, via Wikimedia Commons
Oggi voglio affrontare con voi il tema della “Conversione”. Il termine deriva dal latino convertĕre che significa “rivolgere, piegare, trasformare o meglio trasformarsi”. In àmbito religioso la conversione denota il volgersi dell’anima di ognuno di noi verso Cristo e l’unione con Lui nella sua morte e Resurrezione.
Questa tematica riesce ad abbracciare contemporaneamente la nostra Letteratura Italiana, la nostra Religione e Filosofia. Ecco allora che nell’esperienza cristiana riscontriamo numerosi eventi di Conversione e questi l’evangelista Luca li trasmette a noi tramite una scrittura semplice e chiara. Luca ci descrive un Gesù misericordioso, un Gesù presente dentro di noi ma soprattutto un Gesù orante. Voglio ricordare a tal proposito la conversione di Zaccheo, capo dei pubblicani di Gerico.
Vi racconto un po’ la storia di questo uomo di statura bassa, apparentemente ricco fuori ma povero dentro, povero di spirito. Il desiderio di vedere Gesù lo porta a salire su un sicomóro e così Gesù lo nota e gli dice: «Zacchèo, scendi subito, perché oggi devo fermarmi a casa tua». Con queste parole Gesù vuole farci capire che egli stesso sceglie i peccatori (come lo era Zacchèo) affinché il loro cuore possa convertirsi, possa purificarsi, possa avvicinarsi a Lui.
Oltre alla storia di Zaccheo, Luca ci racconta per ben tre volte nel libro degli Atti la conversione di Saulo che perderà la vista e sarà guarito successivamente da un discepolo di Gesù chiamato Anania . Di seguito vi riporto le parole che Saulo disse rivolgendosi a Pietro: “Io ero cieco ma questi occhi ora hanno visto”, “D’ora in poi Saulo non c’è più, adesso il mio nome è Paolo (dal latino Paulus) che significa il più piccolo tra voi portatori della parola di Dio”. Queste parole che ci fanno riflettere e testimoniano come il cuore di Saulo fu trasformato dall’Amore di Dio e di come Dio sia misericordioso verso tutti.
Tralasciando la religione ci spostiamo ora in àmbito letterario e anche qui riscontriamo numerosi episodi di conversione e posso portarvi come esempio la conversione di Alessandro Manzoni avvenuta nel 1810 all’interno della chiesa parigina di San Rocco. Ma perché Manzoni si convertì?
Dio aveva ascoltato la sua preghiera e gli fece ritrovare la sua cara moglie Enrichetta Blondel, scomparsa in mezzo alla folla durante i festeggiamenti del matrimonio tra Napoleone Bonaparte e Maria Luisa D’Austria; questa fu la più importante motivazione che spinse i due a convertirsi. D’altro canto in filosofia e nella storia in generale abbiamo la conversione del re dei Franchi Clodoveo e la conversione di Sant’Agostino avvenuta nell’attuale Cassago Brianza (Rus Cassiciacum) nel 387. Siamo arrivati quindi alla fine di questo discorso e io voglio porvi una sola domanda: voi quanto siete disposti a trasformarvi, a trasformare il vostro cuore o meglio a riempire il vostro cuore con l’amore di Dio abbandonando per sempre le tenebre e il buio che incatenano la vostra vita?
La conversione è segno di rinascita spirituale, è segno di una vita nuova.