Caterina Valchera. Accordi strani. Bonanno Editore

Caterina Valchera. Accordi strani. Bonanno Editore

Recensione di Martino Ciano già pubblicata per Gli amanti dei libri

Nelle pagine del saggio di Caterina Valchera scopriamo quell’atavico legame che c’è tra letteratura e musica, perché la scrittura è musicalità e non importa se appaia in maniera melodica, armonica o dissonante; ogni parola infatti è soprattutto il suo suono, un accordo che si produce con la pronuncia, che a sua volta risuona nell’animo e nella mente del lettore… e non è forse questo il principio d’ogni emozione?

Caterina Valchera, filologa ed ex collaboratrice del Dipartimento di Italianistica e Spettacolo all’Università “La Sapienza” di Roma, introduce il libro citando il “vecchio” Schopenhauer. E non è un caso che l’autrice richiami questo filosofo che nella sua opera Il mondo come volontà e rappresentazione dedicò importanti pagine alla musica, che definì quel amalgama di suoni istigatori di emozioni come noumeno, ossia, cosa in sé della inafferrabile volontà di vita che agita il creato, l’uomo e la sua anima. E questo richiamo per palati fini indica già come si muoverà questo saggio, in cui si fa un distinguo tra gli scrittori del passato e quelli contemporanei. Per i primi, ossia, Joyce, Svevo e Kafka la musica appare come un’opportunità attraverso cui esprimersi o creare legami di odio e amore; per i secondi, ovvero, Ishiguro, McEwan, Barnes, Bernhard, Jelinek, la musica è un’antagonista della vita, un’interruzione del silenzio dell’anima, della pace dei sensi, una frustrazione che si riversa nella letteratura. Un concetto che appare in maniera violenta ne Il soccombente di Thomas Bernhard, in cui la musica quasi uccide e annichilisce il genio dei tre protagonisti. E proprio in questo romanzo, fa notare l’autrice, Bernhard fa trasparire un elemento autobiografico, quell’amore per il canto al quale ha dovuto rinunciare a causa della sua malattia polmonare; così la letteratura diventa per lo scrittore austriaco ciò che s’odia ma riempie la mancanza… che sia questo il vero amore?

 Accordi strani. Intrecci tra letteratura e musica è un saggio dalle mille sfaccettature in cui letteratura e musica si incontrano e si legano in un indissolubile connubio d’amore e odio. È uno studio profondo, che ci fa venire a contatto con alcune sfumature che possono sfuggire, ma che ci fanno capire qualcosa in più sulla parte più importante di un libro: il metatesto, che allude sempre a qualcosa che sta al di là dello scritto, che si presta all’interpretazione e che dovrebbe spingere il lettore all’approfondimento.

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