Cadenze per la fine del tempo. Vittorino Curci e la poesia “della necessità”
Recensione di Martino Ciano. In copertina: “Cadenze per la fine del tempo” di Vittorino Curci, Musicaos Editore, 2023
Sono versi che si inseriscono nella Storia, che si introducono nel tempo dei ricordi, che rinnovano il presente ridonandogli le privazioni imposte dal divenire. Vittorino Curci torna con una raccolta poetica che non ha niente di nostalgico, ma che restituisce al passato il suo ruolo di guardiano del presente, riconoscendone anche la forza creatrice e distruttrice, nonché la sua influenza.
Può essere valorizzato o ignorato, ma il passato è qui con noi. È la sua influenza che ci rende vivi, speranzosi o dubbiosi rispetto al futuro. Tutto rinnova la rilettura del passato, la sua interpretazione, e le sue possibilità si nascondono ai nostri occhi nel momento in cui lo lasciamo morire.
Cos’è un uomo senza memoria? Forse è quell’essere che proprio oggi si dimena con furia tra l’impossibilità di realizzare un beato presente e la volontà di chiudere con qualcosa di scomodo? E a cosa stiamo assistendo se non a una rilettura lineare di un tempo deflagrato di cui non riusciamo a raccogliere tutti i cocci?
Vittorino Curci ci spinge a intraprendere questo itinerario difficile, in cui si mischiano traumi collettivi e dimenticanze personali; in cui echeggia un passato famelico che ancora non ha smesso di divorare i suoi figli. Ed eccoci qui, ribelli disinteressati, rivoluzionari anacronistici che restiamo seduti a contemplare la distruzione, lo sfacelo, mentre siamo incapaci di rinnovarci, aggrappandoci alle rovine, che tanto rovinate non sono.
I versi del poeta pugliese pongono di fronte a noi i reduci del secondo conflitto mondiale e quelli di oggi; gli emigranti di ieri e di oggi; il benessere di ieri e di oggi; qualcosa che sostituisce ieri ad oggi, giusto per creare l’illusione di un tempo che mai si arresta, anche se non riesce a redimerci. In questi componimenti la Storia è una presenza scomoda con cui bisogna confrontarsi, senza però trovare conforto.