Aufklärung e Pastiera napoletana. Un massacro
Articolo di Martino Ciano
Dacci il nostro crimine quotidiano, ché di fronte alla guerra siamo inermi e spaesati, ma sempre umanamente indignati e felici. Oh giocosi bambini che con un mitra date pace ai vostri sensi, amate il sangue e poi la carne, stuprate e onorate questa Terra Santa e benedetta baciata dal sole che sorgerà a est e morirà a ovest ogni dì. Noi occidentali mangeremo con i nervi scossi, ché le immagini dei Tg quotidiani saranno ancora per molto piccanti, eccitanti; e orgasmi di lacrime ci meritiamo, sospiri asessuati… Gloria a te Dio, che la Terra beve il sangue dei tuoi figli. Forse dal sangue nasceranno fiori?
La carne debole e lo spirito forte, la speranza e la carità, loro ci guidano nell’Occidente in cui tutto tramonta, in cui Dio muore sempre, anche se a volte risorge per qualcuno… raccontami madre di quando ero bambino e poggiavo il capo sul tuo grembo e mi insegnavi una preghiera e mi dicevi che ero buono e che buono avrei sempre dovuto essere. Avanti tutta, che una settimana Santa bussa alle nostre porte, l’agnello è già nel congelatore, la Pastiera napoletana forse la prepareremo senza il grano. Chissenefrega, il cibo non ci mancherà.
Oh madri di uncinetto, di provata moralità, di conformità parolaia, ora che appollaiate sui vostri divani guardate morire i figli delle altre madri, quali preghiere avete voglia di recitare? Oh padri, io che sono ancora figlio e che forse mai produrrò nuova vita, cos’è un uomo, un pezzo di carne in balia del Mondo o un frutto Santo macchiato dall’assenza di bene? Oh popoli di Occidente cosa sono la vita, la morte, l’amore e l’odio? Invieremo le nostre armi e poi balleremo nei nostri Baccanali?
Nessuno risponda, silenzio!
Dio creò il Mondo pronunciandolo, noi lo distruggeremo farfugliando.